I garganelli, conosciuti anche col nome di maccheroni al pettine, sono una specialità tipica della Romagna. La sfoglia, fatta con uova e farina 00, veniva preparata in casa e, una volta tirata molto sottilmente, se ne ricavavano dei piccoli quadrati che venivano avvolti attorno ad un bastoncino e fatti rotolare su un pettine da tessitura, che conferiva alla pasta le caratteristiche striature. Vi propiniamo questa ricetta che, oltre ad essere estremamente golosa e saporita, vi darà modo di preparare i garganelli in casa, proprio come vuole la tradizione.
Redazione CentralePer la pasta:
Su una spianatoia fare una fontana con la farina, rompervi dentro le uova e un quarto di noce moscata grattata. Impastare bene fino a ottenere un composto omogeneo e stendere con il matterello fino ad ottenere lo spessore di un millimetro.
Tagliare la pasta a quadretti di 3 cm per lato, e arrotolarli su stessi con bastoncini, passandoli su un pettine da telaio che li “riga” e fa aderire le parti fra loro.
Per il sugo:
Tritare la Cipolla, farla soffriggere, poco, in olio e burro, aggiungere la salsiccia, farla brevemente rosolare dopodiché bagnare col vino e farlo evaporare.
Quando la salsiccia è ristretta, aggiungere i pelati e mescolare insaporendo con l’alloro, i chiodi di garofano, un pizzico di cannella e far cuocere per circa 40 minuti.
Il sugo è pronto quando la salsiccia è ristretta e fa uscire il suo "unto" (che va tolto).
Cuocere la pasta in abbondante acqua salata, per circa 5 minuti.
Condire direttamente in padella, sul fuoco, pasta e sugo, mantecando con un pò di acqua di cottura dei garganelli.
Completare con scaglie di Parmigiano Reggiano e una spolverata di pepe nero macinata al momento.
(Ricetta di Giorgia Lagosti)
La Mora Romagnola è una “razza pura” di suini contrassegnata da una serie di caratteristiche peculiari. Il nome Mora è stato codificato nel 1942; questo suino si riconosce subito, per il pelo marrone scuro che tende al nero, da cui il nome.
maiale antico, di diretta derivazione dal progenitore di molti maiali europei, il sus celticus, che arrivò da queste parti con le invasioni barbariche nel IV e V secolo d.C adattandosi perfettamente ai nostri habitat, per secoli ha rappresentato un fondamento dell’economia agricola rurale.
Purtroppo la richiesta di carni sempre più magre e di razze sempre più precoci portò la Mora Romagnola all’oblio e quasi alla sua estinzione.
Ad oggi, l’allevamento della Mora è stato reintrodotto nella provincia di Ravenna: Brisighella, Riolo Terme e Casola ValsenioGli allevatori. Dal 2005 sono si assocciati e hanno dato vita al COPAF che si è costituito come "Consorzio di Tutela della Mora Romagnola".