Ecco una ricetta dal tipico sapore romagnolo. I cappelletti, infatti, fanno parte del grande patrimonio culinario di cui la Romagna può fregiarsi. Questo piatto, immancabile sulle tavole romagnole in occasione delle festività Natalizie, ha un ripieno - chiamato in dialetto "compenso" - fatto di un composto di formaggi, uova e noce moscata, così come prevede la ricetta tradizionale e diversamente dai parenti bolognesi, i tortellini farciti di carne.
Oggi esistono svariate varianti sul ripieno dei celebri cappelletti, noi vi proponiamo la ricetta originale.
Preparare una sfoglia con uova e farina, tirarla sottile con il mattarello e tagliare dei quadrati con il lato di 4 cm circa.
Questo tipico piatto “romagnolo”, può essere accompagnato perfettamente ad un vino bianco di una certa struttura a patto che sia fresco ed abbastanza minerale, come LeOne di Leone Conti di Santa Lucia, Faenza (Ravenna).
Ottenuto dalla Vigna delle Rose e della Lavanda e dopo una vendemmia manuale in leggera sovramaturazione, riposa per 11 mesi in barrique.
Nel bicchiere si presenta di un bel colore giallo paglierino di buona luminosità.
Servito ben fresco, nel bicchiere non sprigiona immediatamente un bouquet di profumi intensi.
Ha invece bisogno di qualche secondo di tempo per adattarsi all’ambiente circostante.
E l’attesa è presto ben ripagata da una varietà di profumi che vanno dalle semplici note minerali a sentori di fiori di campo, di miele e note balsamiche che richiamano la corteccia dell’eucalipto.
In bocca è piacevolmente equilibrato.
Caratterizzato da note fresche, quasi sapide, si ritrovano anche sensazioni erbacee, mentre il finale, è lungo e piacevolmente amarognolo.
Per apprezzarlo al meglio, dunque, si consiglia di stapparlo sempre con qualche minuto di anticipo e di non servirlo troppo freddo, l’ideale è una temperatura di circa 12 gradi.
Lo sapevate? I cappelletti sono così chiamati per la loro tipica forma a cappello.