A cura di Wilma Zanelli direttore di Aquolinae -
Metter la fontina in un bagnomaria con il latte, il burro e la maizena. Frullare i tuorli con il latte ed il pepe. Quando la fontina è sciolta aggiungere i tuorli e continuare a miscelare finchè non sarà completamente omogenea. Passare in un chinoi e metterla a raffreddare. Quando la si vuole scaldare, è necessario metterla a bagnomaria e se necessario frullarla con un immersore.
La fonduta, essendo un piatto non proprio leggerissimo, è un buonissimo piatto unico, ottimo per accompagnare verdurine cotte, carne o polenta.
Inoltre, volendo, a cottura terminata potete aggiungere alla vostra ricetta una spolverata di tartufo bianco o grigio.
L'origine della fonduta, non è molto chiara: secondo alcuni sarebbe nata a Torino e non in Valle d'Aosta, ad opera dei Savoia, mentre secondo Anthelme Brillat-Savarin la fonduta sarebbe di ispirazione svizzera.
Pellegrino Artusi, nel suo ormai ormai famosissimo libro di cucina, cita la fonduta facendola entrare di diritto nella classifica delle ricette più gustose d'Italia, definendola "cicimperio".
Non solo Pellegrino Artusi rimase colpito questa ricetta, ma anche Giovanni Vialardi, cuoco dei re Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II, che nel 1854 la inserì nel suo "Trattato di cucina".