Le pere sono un frutto sofisticato, per intenditori, con una infinita gamma di consistenze, aromi e sapori tali da consentirne apprezzabili differenze anche dopo cottura.
La torta di pere è un classico cui occorre prestare tutta l’attenzione possibile realizzandola in purezza; ogni aggiunta inutile è un piccolo oltraggio.
Prendiamo una grossa ciotola, versiamo la ricotta, lo zucchero, e successivamente, sempre mescolando con lo sbattitore, le uova (tuorlo e albume) aggiungendovi, a pioggia, la farina setacciata e, lentamente, il latte.
A parte avremo messo a bagno, in una tazzina, l’uvetta con il marsala. Scoliamo l’uvetta, asciughiamola con una carta da cucina, passiamola in uno strato di farina e aggiungiamola quindi all’impasto unendovi cannella, limone e le pere, tagliate a fettine sottili e corte.
Qui è il caso di aggiungere il marsala rimasto e un pizzico di sale fino utilizzando un cucchiaio per amalgamarlo e scioglierlo.
Da ultimo, aggiungiamo il lievito miscelato con poca farina e amalgamiamo bene.
Terminata la lavorazione dell’impasto, si può procedere a versarlo in una tortiera di 25 cm foderata di carta forno (mi raccomando, tagliate gli sbordi di carta per evitare un loro sgradevole abbrustolimento).
A forno caldo, a 175 gradi, fate cuocere per 45 minuti.
Controllate a metà cottura la doratura, che deve avere un color nocciola deciso, poi , scaduto il tempo, spegnete e lasciate la torta all’interno del forno socchiuso per 5/10 minuti.
Estraetela e lasciatela asciugare.
(Ricetta di Roberto Alfonsi)
Questa torta può essere gustata leggermente tiepida o a temperatura ambiente, Un vino che l’accompagna può essere un liquoroso passito di Pantelleria o, con un improbabile azzardo, un barolo chinato. Chi lo gradisce può scegliersi un moscato, ma di quelli con i controfiocchi.