La Tinca è un pesce autoctono ed è consumato quando raggiunge una taglia di circa 100 g. Le sue carni sono morbide, la pelle sottilissima e gustosa.
Le acque basse, calde e limacciose del Pianalto di Poirino, che comprende 24 Comuni delle Province di Torino, Cuneo e Asti, rappresentano l’habitat ideale di una pregiata varietà di Tinca Gobba Dorata, apprezzata per le sue carni sode, delicate e non grasse.
Pesce catturato e mangiato in primavera, per assaporare le proteine fresche e poi, ancora, ad inizio autunno, per il consumo in carpione durante l’inverno.
Redazione di TorinoPulire e lavare le tinche, avvolgerle in uno strofinaccio e conservarle in frigorifero per circa 2 giorni, in modo che la carne si asciughi ed acquisti maggior compattezza.
Friggere le tinche non infarinate in olio d’oliva, finché la pelle tende a staccarsi dalla carne ed il pesce si rigonfia.
Scolare e riporre i pesci ben ordinati in una terrina adeguata, disponendoli in più strati.
Preparazione del Carpione: In olio di oliva friggere la cipolla tagliata a julienne e l’aglio, aggiungervi la salvia, il vino e l’aceto e far cuocere per 10 minuti.
Versare bollente sui pesci e lasciare in infusione per almeno una giornata.
Abbinare a vini morbidi, molto profumati e strutturati..
Il pesce in carpione è "un piatto di magro" e può essere servito con polenta.
Il taglio à la julienne è un tipo di taglio che consiste nel tagliare la preparazione in filetti o fiammiferi di lunghezza variabile (comunemente 4-5 cm) e molto sottili (sezione quadrata di circa 2 mm di lato). Si utilizza in particolar modo per le verdure quali cipolle e carote.